Ho fatto la Cam Girl by Grazia Scanavini

Ho fatto la Cam Girl by Grazia Scanavini

autore:Grazia Scanavini [Scanavini, Grazia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Effetto
pubblicato: 2021-12-14T23:00:00+00:00


Oggetto o soggetto?

La mia risposta è: “dipende.”

Sì, non c’è una risposta assoluta perché come in ogni situazione relazionale, anche quella in cam dipende dalle caratteristiche dei soggetti che entrano in relazione.

Vediamo di capirci.

Io sono stata sia oggetto, sia soggetto.

Sono stata oggetto finché non ho capito che potevo essere io a gestire il gioco e come farlo.

Sono stata oggetto all’inizio quando pensavo che quello fosse un luogo in cui dovevo mettere a disposizione il mio corpo, se volevo fare soldi. Perché questo è l’obiettivo di una cam girl, no?

Noi in questo scritto stiamo osservando il fenomeno attraverso una visuale ampia e analitica ma una donna che si iscrive a quel sito e accende la cam, in media, ha una priorità: quella di guadagnare soldi per pagare il mutuo, fare la spesa, pagare l’assicurazione dell’auto o la retta mensa del figlio a scuola. Ci sono anche quelle che lo fanno come hobby, per avere un’entrata aggiuntiva, ma vi garantisco che sono davvero poche: la maggioranza lo fa per sbarcare il lunario.

Io mi sono messa nei panni proprio di queste donne. Ho sospeso quasi tutte le attività lavorative: ho mantenuto attiva solo la collaborazione con una testata giornalistica perché in quel periodo, causa terremoto, eravamo realmente in difficoltà economiche e almeno quei seicento euro mensili per garantire l’affitto del container dovevo assicurarli, avendo anche un mutuo da pagare.

Diciamo che mi sono messa nelle condizioni di chi con gli introiti di quell’attività doveva campare, non percepire un superfluo: volevo capire la situazione in toto.

Non è andata benissimo nei primi tempi: mi mettevo lì, parlavo poco, aspettavo che qualcuno mi chiedesse di mostrare qualcosa ed era più il tempo che passavo a negarmi a chi voleva vedere senza pagare, rispetto a quello in cui monetizzavo la seduta in cam. Mi sentivo come un quadro mediocre appeso in una sala mostre: passavano da lì, mi guardavano due minuti e poi se ne andavano.

È successo anche diverse volte che, messa in difficoltà da uomini volgari, pretenziosi, quando non addirittura arroganti, io spegnessi improvvisamente la cam. Amareggiata dal loro modo di trattarmi, mi sentivo merce scadente, che resta sullo scaffale ad aspettare di essere acquistata a basso prezzo quando non rubata. Qualcuno scriveva sulla chat della room “Se non fai vedere niente, come pensi di fare soldi?”, mentre altri chiedevano di non mostrare nulla senza farmi pagare, perché quello era un mondo di approfittatori. E io mi sentivo un’inetta.

La svolta è arrivata nel momento in cui ho capito che dovevo far funzionare quella room esattamente come funziona una bacheca social, quindi prestare attenzione a chi fossero le persone che entravano, al loro modo di rapportarsi, e instaurare una sorta di dialogo con quelli che cercavano di stabilire una conoscenza. In sostanza, ho iniziato a fare soldi quando sono passata dall’essere donna oggetto all’essere una vera e propria moderatrice della room.

Man mano che passavano le giornate, ho imparato a riconoscere i nickname di chi già era entrato nella mia room nei giorni precedenti, a instaurare un dialogo, a mettere



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